Sanremo 2017 l’onda anomala delle elimininazioni: fuori Ron, Al Bano, Ferreri, D’alessio


Eccoci qui giunti ormai stremati alla quarta serata della 67^ edizione del Festival di Sanremo, e dopo l’ulteriore ascolto dei brani la prima cosa da dire è che la monotonia in questo festival ha la meglio su tutto.
Nessuna canzone , fatta eccezione per quella di Gabbani si riesce a ricordare, più di qualcuno ha voluto puntare su testi impegnati, ma nel complesso poi tra musica e parole non c’è il giusto equilibrio che permetta a quei brani di essere ricordati.
Il Festival di Sanremo 2017 sembra aver perso quel brio che lo ha reso sempre affascinante e coinvolgente, e una buona dose di colpa si deve all’accoppiata dei presentatori e alle canzoni scelte in questa edizione con in alcuni casi cantanti improbabili.
Sforzo immane fatto in questa quarta puntata per restare svegli fino alla fine, si inizia con le nuove proposte, anche questa sera liquidate in solo 20 minuti e lasciando il verdetto in sospeso per metà serata anche se le votazioni si erano già concluse, vince per i giovani Lele con il brano Ora mai.
Quest’anno il festival ha una costante che si è ripetuta in tutte e due le categorie in gara, sia nei big che nei giovani, sono stati messi insieme cantanti che in alcuni casi risultano davvero fuori posto. Partiamo dai giovani e proprio dal vincitore Lele, possiamo dire che la sua vittoria era più che scontata perchè già conosciuto e quindi con un pubblico che lo segue, con due talent alle spalle The voice prima e Amici poi e cosa da non sottovalutare fidanzato con un altro cantante in gara nella categoria big , sicuramente su di lui saranno stati convogliati anche i voti del suo pubblico, questo sicuramente ha visto partire in svantaggio tutti gli altri giovani. Ma gli strani casi di questo 67° festival vogliono anche che tra i big siano stati inseriti cantanti i cui meriti per essere in quella categoria sono alquanto discutibili.
La gara si snoda tra i 20 che avevano passato il turno, questa volta a giudicare c’era la somma dei voti della demoscopica, il televoto e la giuria degli esperti, a fine serata non si sà chi abbia fatto più danni di queste tre categorie, fatto sta che si è avuta un’onda anomala e i 4 artisti eliminati definitivamente sono stati Giusy Ferreri, Al Bano, Ron e Gigi D’alessio. E’ davvero impressionante leggere questi nomi, soprattutto perchè le loro canzoni in special modo quella di Ron e di D’Alessio non erano di certo tra quelle che non meritavano di passare, discorso a parte per Al Bano che può piacere o meno ma a Sanremo negli ultimi anni ha sempre portato questo tipo di canzoni, e soprattutto non si può mettere a paragone la sua performance con quella di tanti altri che invece sono ancora in gara.
Qualcuno parla di un periodo di transizione o ancora meglio di rottamazione del vecchio con il nuovo, ma nella musica come in tutti gli altri ambiti professionali è giusto che ci sia un ricambio generazionale , ma perchè  il ricambio sia giusto chi li rimpiazza deve avere pari professionalità e sinceramente guardando ed ascoltando alcuni dei cantanti che questa sera si contenderanno la vittoria si rimane alquanto perplessi.
L’impressione generale avuta fino adesso analizzando queste quattro serate del festival è che la musica si trovi in un profondo stato comatoso e verta per tanto in prognosi riservata e che il più delle volte tutto quello che di buono ci offre venga surclassato da una montagna di pregiudizi che purtroppo negli ultimi anni sta avendo sempre la meglio su tutto il resto.                                                                                                                                Tirando le somme Sanremo viaggia ad anni alterni ma con una costante che è appunto il pregiudizio di cui sopra, quest’anno dall’andazzo che ha preso è pro talent, e penalizza la vecchia guardia, cosa non avvenuta lo scorso anno , insomma ultimamente si stanno facendo dei grossi scivoloni a cui si cerca di porre rimedio la volta successiva, se tutto si giudicasse senza alcune tare mentali il tutto sarebbe più corretto.
Passano quindi il turno 16 canzoni, e la nostra impressione è rimasta la stessa anche dopo questo ulteriore ascolto, le uniche degne di nota di questo festival sono i brani di Moro, Mannoia, Ermal Meta, Paola Turci, Zarrillo , Masini e per la sua ventata di allegria Gabbani, tutto il resto come direbbe Califano è noia, noia , noia.
La quinta e ultima serata si aprirà con Zucchero in un duetto virtuale con Pavarotti, questi gli altri ospiti Alvaro Soler
Ladri di Carrozzelle
Cast C’era una volta Studio Uno
Carlo Cracco
Maurizio Crozza (sempre intorno alle 22) e Rocco Tanica
Emanuele Fasano
Enrico Montesano
Geppi Cucciari
Rita Pavone
Paolo Vallesi e Amara
Tina Kunakey
Soldati italiani impegnati nelle missioni di pace