You Tube e i suoi compromessi!!!


Sempre più dura la vita delle Etichette Discografiche Indipendenti,ogni giorno trovano sulla propria strada vincoli e cavilli creati ad arte dai più potenti,a discapito di chi oltre ad investire denaro per portare avanti la propria passione per la musica,investe anche a livello umano,ma da sempre vale la legge pesce grande mangia pesce piccolo.
Muoversi in questo ambiente è davvero come fare un salto nel vuoto,alla già lunga lista di problemi da affrontare(RADIO-COLLABORAZIONI)ora si va ad aggiungere un altro impedimento,questa volta a mettere il bastone tra le ruote è YouTube la piattaforma web che consente la condivisione e visualizzazione in rete di video,di proprietà di Google Inc.,che è il terzo sito più visualizzato al mondo dopo Google e Facebook e vanta circa 20 milioni di visitatori al mese.
Secondo quanto riportato da un articolo su Rockol.it,ormai si sarebbe giunti ad un epilogo tra YouTube e le Etichette Discografiche Indipendenti.
YouTube sta per lanciare sulla propria piattaforma un servizio di streaming in abbonamento e la lite riguarda proprio i termini economici delle licenze,per il momento a quanto pare la società avrebbe raggiunto un accordo con il 90 % dell’industria musicale,ne restano escluse le indies associate alle organizzazioni WIN, AIM e Impala, che ritengono inaccettabili le condizioni non negoziabili imposte da YouTube. Da quanto si evince dall’articolo già da questa settimana al miliardo e oltre di utenti verrà bloccato l’accesso gratuito ai video di artisti indie di grandissima popolarità come Adele e Arctic Monkeys.
Dopo aver letto l’articolo,una nostra lettrice ci ha comunicato che lei ha iniziato a riscontrare delle anomalie nel sistema di visualizzazione anche qui in Italia e ci ha portato ad esempio di un artista italiano indipendente che lei segue, che da poco ha pubblicato un nuovo video.
L’incongruenza che ci ha fatto notare è che il video è stato lanciato in anteprima su una nota testata giornalistica e in poche ore le visualizzazioni sono schizzate alle stelle,stessa cosa non si può dire per le quelle sul canale YouTube dell’artista,dove a quanto pare le visualizzazioni invece di aumentare diminuiscono.
La cosa che più ci fa indignare è che la musica l’arte non è più libera!

Tutto diventa lucro,tutto diventa numero. Quindi cosa si cela dietro alle innumerevoli visualizzazioni sia di tizio..o caio ..o Sempronio..dietro potrebbe esserci un mondo fatto di cose che con la musica hanno poco a che fare!
Stando così i fatti :giovani solisti ..band..e quant’altro se non hanno santi in paradiso…lotteranno sempre contro i mulini al vento!

Alla gente consigliamo di aprire occhi e orecchie e non ridurre tutto a numeri e visualizzazioni,che in realtà sono come l’oro di Bologna..diventa nero ..per la vergogna!

Si ringrazia per la gentile collaborazione ANNA Spocchiossa
You Tube e i suoi compromessi!!!

11 Risposte a “You Tube e i suoi compromessi!!!”

  1. Grazie Francy!!
    Sinceramente..tremo al sol pensiero ..che tanti video..che la gente ama possano sparire nel nulla!!!:(
    A pagarla..come ben dici tu..sono sempre e comunque i pesci piccoli!!
    Ragazzi ..uomini o donne che hanno trovato grazie alla loro forza spinti dalla passione per la loro arte..a dover subire trattamenti ignobili!
    Solo perchè ..non hanno alle loro spalle major…o S anti in paradiso!
    Triste davvero

  2. http://www.rockol.it/news-596971/vendita-vevo-universal-sony-bloomberg?rlabs=21#.U6FRq1Q8FIo.facebook
    Con un po’ di ricerca ..è facile trovare tante risposte!!!
    Tra i nomi sempre i due colossi della discografia Universal e Sony!!
    E guarda caso ..a venir acquistati ..sarebbero proprio quei video ..che hanno ottenuto ..milioni, sì ..avete letto bene milioni di visualizzazioni!!! 😉
    Ecco…ora tutto mi è chiaro!
    Video che lievitano..con milioni e miliardi ..ma che dico..centomiliardi di visualizzazioni!!! Per uno scopo ben preciso!! 🙁
    Mo ..mahhhh!
    A pensar male..mi sa che ci si prende sempre!

  3. YouTube ha deciso di togliere dalle sue pagine i video di Adele, Arctic Monkeys, Radiohead e altri artisti. Le case discografiche indipendenti che li rappresentano infatti si sono rifiutate di firmare i contratti per il nuovo servizio di musica in streaming a pagamento dell’azienda di YouTube.

    YouTube cancellerà questi video “nel giro di qualche giorno”, per assicurarsi che tutti i contenuti sulla sua nuova piattaforma rispettino i nuovi termini contrattuali, ha detto Robert Kyncl, responsabile della parte commerciale del sito. Alcuni di questi contenuti potrebbero comunque essere disponibili attraverso alcuni canali come Vevo, fa notare la Bbc.

    I contrasti con le case discografiche sono nati a causa dei nuovi termini economici delle licenze richieste per l’imminente lancio del nuovo servizio di YouTube. Secondo l’azienda, le case discografiche che rappresentano il 95 per cento del mercato hanno firmato l’accordo.
    Chi si rifiuta di firmare. Molte etichette indipendenti, rappresentate dall’agenzia Merlin, sono contrarie alle condizioni non negoziabili poste da YouTube. Tra queste il Beggars Group, azienda che distribuisce case discografiche come l’Xl Recordings (Adele, Radiohead, xx) 4AD e Rough Trade, ma anche la Domino, che pubblica i dischi di Arctic Monkeys, Franz Ferdinand e altri musicisti. La Impala, un ente commerciale che rappresenta le case discografiche indipendenti, ha detto che si rivolgerà alla commissione europea per denunciare l’abuso di posizione dominante di YouTube.

    Molti artisti si sono schierati contro la strategia di YouTube. Il chitarrista dei Radiohead Ed O’Brien, presidente dell’associazione Featured artists coalition, ha detto: “Questa decisione rischia di creare un’internet pensata solo per le superstar e il grande business, penalizzando gli artisti indipendenti”. Il cantautore inglese Billy Bragg ha accusato l’azienda di usare le maniere forti contro le etichette per fargli accettare compensi più bassi.
    Un mercato affollato. Il nuovo servizio musicale di YouTube permetterà agli utenti che pagano una quota fissa mensile di guardare video o ascoltare musica senza pubblicità, anche se non sono connessi a internet. Google vuole entrare al più presto nel mercato dei servizi musicali, fa notare il Financial Times, dopo il successo di piattaforme di musica in streaming come Spotify, Deezer e Rdio.

    La scorsa settimana Amazon ha lanciato Prime Music, una piattaforma di musica in streaming gratuita offerta agli abbonati statunitensi ad Amazon prime. Il 29 maggio la Apple ha comprato la Beats Electronics, un azienda che produce cuffie e servizi per lo streaming musicale. Le due aziende hanno firmato un accordo da 3 miliardi di dollari.
    fonte http://www.internazionale.it/news/tecnologia/2014/06/18/youtube-cancellera-i-video-delle-case-discografiche-indipendenti/

  4. Appunto..sarebbe un internet..solo per le grandi Star!!!
    Sempre più profondamente ..disgustata!
    Ormai il vil denaro…ha un potere decisionale!
    Il popolo non conta nulla!! 🙁

  5. 🙁
    L’industria discografica mondiale, TUTTA, sta oramai affogando nel mare immenso (no, non quello di Giusy Ferreri, anche lei usata, sfruttata e “mollata” per essersi mostrata poco malleabile) della sua cupidigia, non hanno più fondi da investire, i ricavi sono pochi e da questo poco devono, perlomeno, togliere i fondi da destinare alla promozione dei BIG (quelli veri), così ci si attacca alle speranze dei giovani grazie ai talent che servono, praticamente a getto continuo (3 solo in Italia) e su di un bel piatto D’ORO ragazzi forti di mesi di esposizione mediatica con conseguente popolarità che fa presa, soprattutto, nella fascia adolescenziale/giovanile e, pertanto, aiutati anche da, ormai, veri e propri Tour Instore vendono, vendono e vendono almeno i primi 2/3 dischi, poi….altro giro, altra corsa.
    Tutti d’accordo: produttori, discografici, pseudo critici, autori, radio, canali mediatici, se non fosse che…….qualcuno mangia la foglia, alza la cresta, si rimbocca le maniche e dimostra, con i fatti, che……cavolo, SI PUÒ FARE……eh, no, così no, non va mica bene, mica possiamo permettere che certi “cattivi esempi” abbiano vita facile, facciano venire strane idee, errate convinzioni…..e allora viaaaaa, vai con accordi sotto e sopra banco sempre più sfacciati, senza ritegno e vergogna al grido “gli interessi prima e sopra tutto” e l’arte? la musica? la passione che parte dal cuore per incontrare altri cuori? Tranquilli pensiamo anche a questo, pensiamo a tutto noi, pacchetto completo, sappiamo noi cosa ci vuole….cosa farvi amare, seguire, soprattutto COMPRARE 🙁 🙁 🙁

    1. @ Claudia, d’accordissimo con quanto hai scritto
      .La crisi ormai si fa sentire in tutti i settori, compresa l’industria discografica. Si compra di meno e ci sono sempre meno soldi da investire,così si cerca di sfruttare questi giovani usciti dai Talent spremendoli come limoni cercando di cavalcare l’onda…e tutto questo fino a quando le grandi case discografiche potranno avere il loro tornaconto per poi buttarli via come scarpe vecchie nel momento in cui non rendono più come dovrebbero. La cosa vergognosa , che non si fanno scrupoli per i metodi adottati e tutto sempre più alla luce del sole.Se qualcuno poi, giustamente prova ad andare avanti con le sue sole forze in mezzo a mille dificoltà,bisogna immediatamente trovare il modo di tagliargli le gambe chiudendogli tutte le porte in faccia…un vero schifo!

  6. La musica è diventata monopolio di pochi,ci rubano le emozioni,contano solo i soldi………lo schifo sta debordando

  7. Buongiorno….e speriamo bene!!!!
    GIno Paoli, Presidente della Siae, aderisce alla campagna di Win e AudioCoop contro la cancellazione degli Indipendenti da YouTube!

    Gino Paoli: solidarietà agli artisti indipendenti “censurati” da Youtube

    “Innanzitutto desidero esprimere la mia piena solidarietà agli artisti, da Adele agli Arctic Monkeys, che si troveranno, di fatto, censurati da Youtube per meri motivi commerciali. In questi anni confusi e difficili, dove le aziende cosiddette Ott, over the top, dettano legge, l’ espressione artistica libera e indipendente è fortemente a rischio” ha dichiarato il Presidente della Siae Gino Paoli nel commentare la notizia dell’imminente lancio di un nuovo servizio musicale in streaming del canale di condivisione Youtube, il quale non ha ancora raggiunto un accordo economico con il settore degli indipendenti.
    “Se nel Medioevo gli artisti dipendevano dalla Chiesa e di conseguenza i quadri erano tutti a soggetto religioso, oggi i colossi dell’intrattenimento digitale sono ancora più spietati e diretti, azzerando tutte le voci dissonanti – ha proseguito Gino Paoli – Perciò ho accettato di presiedere e sostenere la Siae, un presidio di libertà fondato oltre 130 anni fa da Verdi e da Verga per permettere agli Autori di vivere del proprio lavoro e di non dover dipendere economicamente dai condizionamenti del potente di turno, sia dal Mecenate di allora sia da una società multinazionale globale che deve macinare profitti a tutto spiano oggi. Perciò anche la battaglia sulla copia privata, una delle misure necessarie per risarcire autori, artisti, editori e produttori per la diffusione delle opere creative sui nuovi strumenti tecnologici, è una sacrosanta battaglia per la libertà, per l’autonomia e per l’indipendenza della cultura italiana”.
    Giordano Sangiorgi, presidente di AudioCoop, che aderisce a WIN, l’organizzazione internazionale Worldwide Independent che rappresenta gli interessi della comunità globale di musica indipendente, ha dichiarato: “Tutta la discografia italiana invita i rappresentanti di Youtube in Italia a un incontro con il Ministro per i Beni Culturali con la massima urgenza per affrontare la questione… Altrimenti invitiamo i rappresentanti italiani di Youtube a un confronto pubblico e aperto davanti a tutti che si potrebbe fare al MEI di Faenza a fine settembre con tutto il settore”.
    Per Alison Wenham, amministratore delegato di WIN: “Rifiutando di impegnarsi e di ascoltare le preoccupazioni del settore musicale indipendente Youtube sta facendo un grave errore commerciale e di travisamento del mercato. Abbiamo provato e continueremo a cercare di aiutare Youtube a capire quanto sia importante la musica indipendente in qualsiasi servizio di streaming e perché dovrebbe essere valutato positivamente di conseguenza. Gli appassionati di musica vogliono un servizio che offra la gamma completa di musica disponibile… La stragrande maggioranza delle etichette indipendenti di tutto il mondo sono deluse per la mancanza di rispetto e comprensione mostrata da Youtube. Ancora una volta sollecitiamo Youtube di venire a parlare con noi in un confronto aperto e reciprocamente utile”.
    Quindi…non resta che a tutti gli indipendenti..di coalizzarsi e sbattere i piedi ..su you tube!!!!
    Fonte MEI – Sangiorgi.

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