La musica italiana piange la morte del grande Franco Battiato

Si è spento nella notte nella sua casa a Milo, in Sicilia, il grande Franco Battiato, la musica italiana oggi piange uno dei suoi artisti più grandi.
Franco Battiato, aveva compiuto 76 anni a marzo, artista rivoluzionario, grande compositore e poeta, geniale e coraggioso, “un essere speciale”.
Cantautore poliedrico, sempre pronto a sperimentare, artista dalle mille sfumature e dai mille interessi, cantautore, compositore, pittore, ma anche regista , nell’arco della sua lunga carriera artistica, per lui diverse regie (di lungometraggi e video musicali) e anche diversi premi per questo impegno extra musicale (come il Nastro d’argento come miglior regista esordiente, per il film Perdutoamor).
Battiato si è spento nella settimana dedicata all’Eurofestival, dove lui aveva partecipato insieme ad Alice nel 1984 con il brano I treni di Tozeur.
La cura”, “Voglio vederti danzare”, “Centro di gravità permanente”, “E ti vengo a cercare”, “Povera Patria, sono solo alcuni dei brani che ci ha regalato nella sua carriera , ma che insieme a molti dei suoi album , di diritto possono essere considerati patrimonio della musica italiana.
Tra gli artisti con cui aveva collaborato c’era anche Mina , che ci ha lasciati qualche settimana fa.
Con la morte di Franco Battiato , l’Italia perde un altro pezzo di storia sia musicale che culturale. Noi vogliamo ricordarlo con due capolavori : La Cura e Povera Patria, buon viaggio Maestro.

Addio a Gigi Proietti , la sua ultima mandrakata nel giorno del suo compleanno


Si è spento all’alba nel giorno del suo 80esimo compleanno l’immenso Gigi Proietti.
Artista istrionico della scena televisiva, cinematogafica e teatrale italiana, attore, doppiatore, cabarettista , comico, artista unico e inimitabile, amato da tutte le generazioni, un vero e proprio genio, proprio come il genio della lampada di Aladino, a cui aveva dato la voce.
Non solo attore, ma anche showman, cantante e direttore artistico di palcoscenici importanti a Roma, come il Brancaccio; negli ultimi 17 anni anche del Globe Theatre a Villa Borghese.
Memorabili tantissime sue interpretazioni , tra cui quella di Mandrake nel film Febbre da cavallo , e quella di oggi 2 novembre, sembra proprio una mandrakata, il genio di Proietti che esce di scena nel giorno del suo compleanno.
Tanti i personaggi interpretati nel corso della sua carriera , che hanno lasciato un segno nel cuore del pubblico, come Il maresciallo Rocca, appunto Mandrake.
Proietti un artista unico, capace di prendere i vizi di un popolo, di una categoria o di una città come Roma, e metterli in scena senza derisione e senza ricerca dell’autoassoluzione.
Con la sua scomparsa se ne va un artista “enorme”, lasciandoci più poveri e più tristi.
Per volere della famiglia i funerali saranno in forma pubblica, anche se gli ingressi saranno contingentati come da regole covid.
Ciao grande Gigi, ora allieta gli angeli con la tua arte.

Pau Dones la musica piange il cantante dei Jarabe De Palo


È morto all’età di 53 anni Pau Dones il cantante del gruppo spagnolo Jarabe De Palo. A darne la notizia è stata la famiglia del musicista, Pau Dones è morto a causa di un tumore al colon che gli era stato diagnosticato nel 2015. Due anni fa aveva festeggiato 20 anni di carriera, legatissimo all’Italia che considerava come una seconda casa, tante infatti le collaborazioni e duetti con artisti italiani come Jovanotti, Ermal Meta, Kekko Silvestre e tanti altri. La malattia non lo aveva fermato completamente, infatti, condivideva il suo percorso con tutti coloro che lo seguivano attraverso i social con i quali documentava tutti i momenti della sua lotta anche attraverso un documentario dal titolo Jarabe contra el cancer. La musica di Donés e dei Jarabe De Palo era profondamente latina, melodica, ma ricca di moltissime influenze, dal rock alla musica cubana, dal reggae alla salsa, dal flamenco ai cantautori catalani, tanti i successi come La Flaca e Depende. Tantissimi i messaggi di cordoglio anche qui in Italia da parte dei fans e degli artisti che negli anni hanno collaborato con lui.
Noi vogliamo ricordarlo con questo brano cantato con Kekko Silvestre: Come un pittore

Ezio Bosso è morto a 48 anni il pianista sempre con il sorriso

Questa giornata inizia con una bruttissima  notizia  quella  della morte di Ezio Bosso , direttore d’orchestra, compositore e pianista torinese  che dopo aver subito un’operazione per un tumore nel 2011 gli fu diagnosticata  una malattia neurodegenerativa . Il pianista aveva 48 anni , la sua ultima intervista risale a due giorni fa , quando a Rainews24 aveva rilasciato delle dichiarazioni sulla ripartenza del settore alle prese con l’emergenza coronavirus, il musicista aveva spiegato che la musica è un bisogno primario dell’uomo e pertanto è necessario un progetto che parta da questa consapevolezza. Ezio Bosso entrò  nel cuore del pubblico , nel 2016 ,quando fu ospite a Sanremo , invitato da Carlo Conti, dove conquistò  ed emozionò con il suo modo di suonare il pianoforte. L’ aggravarsi della malattia con la perdita di forza negli arti e dei muscoli adibiti a funzioni vitali come la respirazione e la deglutizione, lo avevano portato nel settembre del 2019 al ritiro dalle scene , queste erano state le sue affermazioni durante un incontro pubblico a Bari : “Se mi volete bene, smettete di chiedermi di mettermi al pianoforte e suonare. Non sapete la sofferenza che mi provoca questo, perché non posso, ho due dita che non rispondono più bene e non posso dare alla musica abbastanza. E quando saprò di non riuscire più a gestire un’orchestra, smetterò anche di dirigere”. Il suo ultimo lavoro è  stato il disco ” Grazie Claudio” dedicato a Claudio Abbado . Sul palco sapeva trasmettere energia e amore , incantava con bravura , semplicità ed intelligenza , grande uomo e grande artista , anche lui vittima dei pregiudizi legati alla sua malattia  , come aveva dichiarato in un’intervista  :” Dal mondo della musica classica ho subito tanti schiaffoni, ingiustizie, insulti, come quello che esistevo solo perché avevo una malattia: è evidente, non è che posso negarlo, quindi è ovvio che la prima reazione porta alla rabbia, l’altra è quella di guardarmi le ruote… infatti ho messo delle ruote bellissime. È stata una vita basata sul lottare, sul pregiudizio. Fin da bambino ho lottato col fatto che un povero non può fare il direttore d’orchestra, perché il figlio di un operaio deve fare l’operaio, così è stato detto a mio padre”. La morte è avvenuta nella sua casa di Bologna , la famiglia dell’ artista ha rilasciato una nota ufficiale che spiega che la morte è avvenuta “a causa del degenerare delle patologie che lo affliggevano da anni. Sia i familiari che la sua famiglia professionale chiedono a tutti il massimo rispetto per la sua privacy in questo momento sommamente personale e intimo: l’unico modo per ricordarlo è, come sempre è stato e come sempre ha ribadito il Maestro, amare e proteggere il grande repertorio classico a cui ha dedicato tutta la sua esistenza e le cui sorti in questo momento così difficile sono state in cima ai suoi pensieri fino all’ultimo. Le esequie si svolgeranno in forma strettamente privata”.    Ciao Ezio, continuerai a dirigere il coro delle persone che troverai nell’infinito.

 

 

 

 

Mia Martini 25 anni senza la sua voce

“Sai, la gente è strana Prima si odia e poi si ama Cambia idea improvvisamente Prima la verità poi mentirà lui Senza serietà Come fosse niente” è la prima strofa di una delle più belle canzoni italiane : Almeno tu nell’universo, pubblicata il 22 febbraio 1989,  ed è senza dubbio una delle canzoni più amate di Mia Martini, canzone speciale che segnò il suo ritorno dopo anni di buio dovuto alle voci infami che cominciarono ad appiccicargli addosso. La cantante veniva da un periodo nero, dal ritiro dalle scene a causa delle dicerie sul suo conto. Quel Sanremo fu il suo ritorno trionfale , ma il male che gli era stato fatto , l’avevano segnata per sempre.
Era il 1995 quando Nando Sepe, professione manager, dopo aver suonato più volte il campanello e non aver ricevuto risposta , nonostante la macchina di Mia fosse parcheggiata davanti casa ,  chiama i pompieri, che sfondano la porta  e trovano Mimì senza vita  , sul letto , con le cuffie del walkman alle orecchie , era il 14 maggio e Mia era morta già da due giorni . Sono passati 25 anni ma  nessuno ha dimenticato quella voce magnetica, dolce, scura, emozionante e quelle melodie che Mia Martini ha regalato alla musica italiana.
Una vita costellata di ombre e di luce, di pace e di dannazione, di sorrisi e di lacrime. La vita e la carriera di Mia Martini si sono sempre mosse tra gli estremi, saltando le vie di mezzo, i compromessi, la sciatteria, la mediocrità. A 25 anni dalla sua scomparsa vogliamo ricordarla con alcune delle sue più belle canzoni :  Minuetto, Almeno tu nell’ universo , Piccolo Uomo