Ezio Bosso è morto a 48 anni il pianista sempre con il sorriso

Questa giornata inizia con una bruttissima  notizia  quella  della morte di Ezio Bosso , direttore d’orchestra, compositore e pianista torinese  che dopo aver subito un’operazione per un tumore nel 2011 gli fu diagnosticata  una malattia neurodegenerativa . Il pianista aveva 48 anni , la sua ultima intervista risale a due giorni fa , quando a Rainews24 aveva rilasciato delle dichiarazioni sulla ripartenza del settore alle prese con l’emergenza coronavirus, il musicista aveva spiegato che la musica è un bisogno primario dell’uomo e pertanto è necessario un progetto che parta da questa consapevolezza. Ezio Bosso entrò  nel cuore del pubblico , nel 2016 ,quando fu ospite a Sanremo , invitato da Carlo Conti, dove conquistò  ed emozionò con il suo modo di suonare il pianoforte. L’ aggravarsi della malattia con la perdita di forza negli arti e dei muscoli adibiti a funzioni vitali come la respirazione e la deglutizione, lo avevano portato nel settembre del 2019 al ritiro dalle scene , queste erano state le sue affermazioni durante un incontro pubblico a Bari : “Se mi volete bene, smettete di chiedermi di mettermi al pianoforte e suonare. Non sapete la sofferenza che mi provoca questo, perché non posso, ho due dita che non rispondono più bene e non posso dare alla musica abbastanza. E quando saprò di non riuscire più a gestire un’orchestra, smetterò anche di dirigere”. Il suo ultimo lavoro è  stato il disco ” Grazie Claudio” dedicato a Claudio Abbado . Sul palco sapeva trasmettere energia e amore , incantava con bravura , semplicità ed intelligenza , grande uomo e grande artista , anche lui vittima dei pregiudizi legati alla sua malattia  , come aveva dichiarato in un’intervista  :” Dal mondo della musica classica ho subito tanti schiaffoni, ingiustizie, insulti, come quello che esistevo solo perché avevo una malattia: è evidente, non è che posso negarlo, quindi è ovvio che la prima reazione porta alla rabbia, l’altra è quella di guardarmi le ruote… infatti ho messo delle ruote bellissime. È stata una vita basata sul lottare, sul pregiudizio. Fin da bambino ho lottato col fatto che un povero non può fare il direttore d’orchestra, perché il figlio di un operaio deve fare l’operaio, così è stato detto a mio padre”. La morte è avvenuta nella sua casa di Bologna , la famiglia dell’ artista ha rilasciato una nota ufficiale che spiega che la morte è avvenuta “a causa del degenerare delle patologie che lo affliggevano da anni. Sia i familiari che la sua famiglia professionale chiedono a tutti il massimo rispetto per la sua privacy in questo momento sommamente personale e intimo: l’unico modo per ricordarlo è, come sempre è stato e come sempre ha ribadito il Maestro, amare e proteggere il grande repertorio classico a cui ha dedicato tutta la sua esistenza e le cui sorti in questo momento così difficile sono state in cima ai suoi pensieri fino all’ultimo. Le esequie si svolgeranno in forma strettamente privata”.    Ciao Ezio, continuerai a dirigere il coro delle persone che troverai nell’infinito.