La musica,motore di vita,cuore e passione. Fabio Greco il chitarrista di Valerio Scanu si racconta


Sono tanti i giovani appassionati di musica, c’è chi suona solo per diletto magari davanti agli amici o solo nella propria stanza, poi c’è invece chi ha voglia di trasmettere quelle emozioni anche agli altri e sogna di poter trasformare quella passione in un lavoro esibendosi su un palco, mai come negli ultimi tempi però è sempre più difficile riuscire a farsi conoscere , molte volte le porte chiuse in faccia sono tante e se non si è abbastanza motivati in tanti mollano ancora prima di iniziare.
Oggi vogliamo mandare un messaggio di positività a questi giovani e lo facciamo attraverso la testimonianza di un giovane chitarrista, che ha accettato di rispondere alle nostre domande, a partire dal suo primo approccio con la musica fino a giungere alle varie esperienze coi vari artisti con cui hai suonato .
Lui è Fabio Greco, di origini calabresi , trasferitosi a Roma per approfondire gli studi di chitarra al Saint Louis College of Music, e al Santa Cecilia, tante in questi anni le collaborazioni con vari artisti e dal 2015 fa parte della band di Valerio Scanu.   La musica, motore di vita,cuore e passione. Fabio Greco si racconta così:
Fabio come nasce la tua passione per la musica e in particolare per la chitarra?
La passione per la musica non è nata in un momento in particolare nella mia vita, in realtà c’è sempre stata: Mio padre, i suo fratelli, mio nonno, i fratelli di mio nonno (10), i miei fratelli … tutti suonano o suonavano qualche strumento. In particolare mio nonno e mio padre (ma anche i miei zii) prediligevano la chitarra e il mandolino piuttosto che il pianoforte o il violino . Erano dei veri e propri talenti, per dirla alla francese degli enfant prodige visto che anche poco più che bambini, eseguivano brani di altissima difficoltà tecnica.
Quindi, già da piccolissimo mi sono ritrovato circondato da strumenti e da gente che sapeva suonarli(sebbene nessuno lo facesse per professione).
La chitarra quindi era come fosse parte integrante della casa, tipo la cucina! A tal proposito infatti ricordo che quando da bambino andavo a far visita ad amici che non avevano musicisti nella loro famiglia, mi meravigliavo molto che non possedessero neanche una chitarra!! Per me era come se appunto non avessero la cucina in casa. J
Quindi condividi la tua passione per la musica con la tua famiglia, vi capita mai di suonare insieme ?
Si certo! Come dicevo, mio padre, benché faccia tutt’altro come mestiere (è medico) è la persona che mi/ci ha trasmesso l’amore per la musica, quindi condivido maggiormente con lui la passione in questo senso(oltre che a farci qualche suonata insieme le poche volte in cui torno a casa dai miei).
Mio fratello più grande (Francesco)è psicologo, ma “strimpella” la chitarra ed è molto bravo a scrivere testi…Sai, sullo stile cantautoriale italiano. Spesso ci ritroviamo a commentare i nuovi pezzi in uscita dei cantautori emergenti.
Con mio fratello più piccolo (Daniele) invece, oltre alla passione per la musica, condivido anche i palchi !! J Anche lui è un vero talento! Ha iniziato a suonare con me in uno dei mie vecchi gruppi (una formazione in acustico) come sostituto del secondo chitarrista, che quell’anno non poté esibirsi insieme a noi.
Daniele all’epoca avrà avuto si e e no 12/13 anni, ma si difendeva già benissimo in mezzo a noi 18/20enni freschi dei primi anni di studio (della musica) a Roma. Ora (oltre alle collaborazioni che entrambi abbiamo come singoli chitarristi in altre formazioni)
abbiamo un attivissimo duo di chitarre acustiche, ribattezzato dagli ascoltatori esteri, “Greco Brothers”.( molto originale come nome J )
La musica è studio prima di tutto , ma per ogni musicista la dimensione del live , suonare su un palco è sempre il momento più ambito, cosa si prova a suonare davanti ad un pubblico ?
J Si! Il live è sempre il live! E suonare per un pubblico (soprattutto se è li perché vuole ascoltarti) è una cosa gratificante, oltre che un’occasione per mettersi sempre in gioco. Sono diverse le sensazioni che si possono provare durante un concerto e credo che siano vissute (almeno in parte) in maniera soggettiva.
Quando ero più piccolo ad esempio, nelle prime esibizioni, ricordo che prima di suonare ero emozionato a tal punto da non voler quasi salire sul palco, ( lo ricordano bene i miei amici dell’epoca) a differenza di alcuni componenti della band che invece non vedevano l’ora di prendere in mano il loro strumento e iniziare l’esibizione(per fortuna questa cosa ora è molto cambiata). Queste differenze di approccio al live credo dipendessero più che altro dalla singola personalità del musicista. Poi però succedeva invece che c’era una cosa oggettiva, uguale per tutti, a prescindere dalle differenze caratteriali: dopo aver suonato il primo pezzo, nessuno voleva più scendere dal palco! Questa sensazione poi era ancora di più amplificata quando col pubblico si innescava quella sorta di reciprocità a livello emozionale: se suoni credendo in quello che stai facendo in quel momento, se crei un “feeling” tra te e il tuo strumento, tra te e le persone con cui suoni, se riesci a “emozionarti” con quello che stai facendo… puoi stare sicuro che chi ti ascolta lo percepirà… e che a sua volta ti restituirà quell’emozione.
Puoi immaginare come una simile condizione emotiva può solo portarti a suonare al meglio in quel momento; ma essere professionisti e professionali in questo “lavoro” vuol dire anche avere la stessa resa sul palco sia se suoni in un simile “contesto emotivo” difronte a 10.000 persone sia quando suoni per 10 persone che magari neanche ti ascoltano.
Con quali artisti hai suonato in questi anni ? Ci racconti un po’ delle tue esperienze e partecipazioni ?
Ho avuto la grandissima fortuna di suonare con diversi artisti del panorama musicale italiano. Nel 2012 iniziai la fortunatissima tournée con “Radio Cuore”…più di 27 date in due mesi o giù di lì! In ogni data si alternava la partecipazione di uno o più “big” (dai Jalisse a Ivana Spagna, da Marco Armani ai bambini di “Io Canto “) che si esibivano con 3/4 pezzi a testa. Io facevo parte della band che accompagnava i suddetti artisti, ovviamente senza averli mai visti prima in vita mia J : non c’era la possibilità di fare le prove con loro,ci inviavano per mail i brani che avremmo dovuto suonare e noi, con cura maniacale, cercavamo di riprodurli nella maniera più fedele possibile, per cui , una volta saliti sul palco, doveva essere “buona la prima”!!!
E a proposito di prime ….
La prima data di questo tour fu a Pozzallo, in Sicilia, il primo Maggio 2012; i big ospiti della serata erano : Massimo Di Cataldo, Annalisa Minetti, Alessandro Greco (no! Se te lo stai chiedendo no, non siamo parenti ! J ) e Paolo Vallesi. In quasi tutte le serate c’era anche Thomas Grazioso, che partecipò ad amici nel 2004 credo; con lui suonavo già dal 2009 e fu proprio lui a insistere perché noi fossimo la band di quella tournée e a farci ascoltare dalla produzione.Fu una delle serate più gratificanti di tutto il tour! Durante il sound-check , Thomas mi si avvicinò dicendo : “Ao, ma state a suonà in Playback???” Io risposi sconcertato :”Cheeee??? Perché dici questo ??” Mi spiegò che, non so chi degli organizzatori della serata , sentendoci fare le prove, chiese a uno dei promoter se quindi l’esibizione degli artisti sarebbe stata in playback. Scoppiamo tutti a ridere, perché in realtà quella frase fu un gran complimento per noi: suonare dal vivo ed essere scambiati per un disco !! J

Sempre nella stessa serata, Annalisa Minetti, già sul palco, ci chiese :”Ragazzi, la conoscete Caruso? Di Lucio Dalla…”. Ci guardammo un pò perplessi e quindi chiesi timidamente: ”emm…che tonalità?” “Questa!” rispose lei, canticchiando l’inizio della strofa nell’orecchio del tastierista che prontamente la carpì!! Credo fosse il LA minore… Ne usci fuori una versione pazzesca, totalmente improvvisata e nuova… sai quello di cui parlavo prima? Il feeling con il tuo strumento, con il resto della band, l’emozione che tu provi e che il pubblico sente e ti ridà indietro ? ecco, è esattamente quello che accadde in quel momento.

In un’altra tappa invece avvenne praticamente la stessa cosa, il protagonista però fu Massimo Di Cataldo e il pezzo che improvvisammo fu “con il nastro rosa” di Battisti/Mogol. Ne venne fuori una versione rock! Ricordo che a metà pezzo, Massimo mi si avvicinò e mi disse: “fatti un solo !” Non me lo feci ripetere due volte! Diverse note dopo mi girai a guardarlo come per dire “ok, mi fermo ? Ho esagerato ? Basta cosi ?” e lui, con lo stesso entusiasmo di un ragazzo alle prime esibizioni e un gran sorriso sulle labbra mi
gridò: “vai vai, continua continua”! J Ascoltando alcuni dei suoi pezzi più famosi forse non si direbbe, ma lui è veramente “Rock”!

L’anno successivo(Febbraio/Marzo 2013) mi contattò per la sua tournée. Ne fui veramente felice, anche perché era un artista che mi capitava spesso di ascoltare in radio o in tv e che mi piaceva molto; oltre che per le melodie dei suoi pezzi forse anche perché molti arrangiamenti avevano una forte impronta chitarristica; infatti i suoi primi dischi erano prodotti e suonati da Phil Palmer (che, tanto per citare una delle sue collaborazioni, fu la seconda chitarra in diverse tournée dei DIRE STRAITS). Con Massimo suonai fino al 2016, registrando anche 2 singoli in studio. È una persona dalla quale si può imparare veramente tanto, sia se ci stai insieme in studio, sia se ci stai insieme sul palco. Sempre nel 2013, la produzione di “Radio cuore tour 2012” iniziò una nuova tournée : “Radio d’Italia 60 “… e fummo ricontattati come band del tour (ci collaborammo fino al 2014 ). Lì avevo il ruolo di chitarrista/referente della band (ricordo un’infinità di chiamate ai manager degli artisti per farmi inviare i pezzi da imparare) e anche lì, furono diversi i cantanti che si alternavano ad ogni data; proprio in quel contesto ci fu anche il primissimo contatto con il manager di Valerio Scanu. Potrei continuare a raccontarti un’infinità di aneddoti su questi tour e su altre collaborazioni avvenute in quegli anni, (come per esempio quando durante un concerto in un paesino della Calabria, vedo un signore arrampicarsi su un albero che stava proprio di fianco al palco, con una sega in mano…e mentre iniziava a tagliare il ramo che sporgeva sulla mia postazione mi guarda dicendo…con forte accento calabrese :”scusa eh, ma quelli che pagano la serata hanno detto che il ramo sul palco è brutto!! J ) ma rischierei di andare veramente per le lunghe! J
Sicuramente avrai un genere musicale che ti piace di più , in base e cosa scegli le tue collaborazioni ?
Si, in realtà mi piacciono generi molto diversi tra loro, anche per questo forse mi trovo bene nel collaborare in situazioni che sono molto lontane una dall’altra; credo che questo tipo di confronto ti faccia anche crescere come musicista. Per quanto riguarda la scelta delle collaborazioni… beh, credo che prima di tutto bisognerebbe avere la fortuna di essere nella condizione di poter “scegliere” se accettare o rifiutare una collaborazione. Questa PASSIONE è anche un precarissimo LAVORO: oggi puoi essere in tour con Vasco Rossi e per i 5 anni avvenire può essere che starai a casa sul divano. Finora non ho mai rifiutato una collaborazione a priori (tranne se mi rendevo conto che la situazione non faceva proprio al caso mio come musicista) e per fortuna mi sono quasi sempre ritrovato in contesti dove mi piaceva il genere musicale o dove magari , quando il genere non era proprio quello che preferivo, ero circondato da musicisti fortissimi più tosto che da amici con la stessa passione. Gli unici “no” che ho dato a priori sono stati purtroppo per mancanza di tempo e impossibilità d’incastro con altri impegni presi in precedenza.
Da circa due anni fai parte della band che accompagna Valerio Scanu nei live, com’ è questa esperienza? Conoscevi la sua musica anche prima di collaborare con lui?
E’ una bellissima esperienza, da molti punti di vista! La produzione di Scanu, anche essendo indipendente, è molto attenta, precisa e disponibile! Gli altri componenti della Band sono amici con i quali abbiamo condiviso veramente tanto, su e sotto i palchi. Ricordi quando parlavo della tournée del 2012 con “Radio cuore” e della successiva tournée del 2013/2014? Bene, eccezion fatta per Francesco (il bassista) che si aggiunse in seguito (2014), gli altri componenti della band di Valerio (Gianluca e Moreno) sono gli stessi con i quali ero in tour già nel 2012/2013/2014…non credo che serva aggiungere altro.
Se devo essere sincero conoscevo poco di Valerio prima di iniziare a collaborarci, mi spiego meglio: sapevo ovviamente che aveva vinto Sanremo e che aveva partecipato ad amici. Nel 2013 come già detto, ci fu un primo contatto con il suo manager che mi inviò 3 o 4 pezzi che Scanu avrebbe dovuto cantare durante queste ospitate con “Radio D’Italia 60”. Ricordo che tra quei pezzi c’erano “Sentimento” e “La mia coperta sul cuore”, insomma, qualcosa di non troppo vicino a “per tutte le volte che”… ( brano vincitore di Sanremo).
Quando poi inizi a collaborare più a stretto contatto con un artista, entri in qualche modo nel suo mondo, ed il mondo di Valerio è appunto molto variegato: Lo avete sicuramente sentito cantare pezzi di Céline Dion più tosto che pezzi di Alex Baroni, lo avrete sicuramente apprezzato in veste d’imitatore a Tale e Quale Show, passando come se nulla fosse dal cantare Anna Oxa al cantare Pavarotti…Lo avete sicuramente visto in qualità di co-conduttore televisivo a “Ballando con le stelle”. Insomma, Conoscevo Valerio si, ma solo come il ragazzo che vinse Sanremo nel 2010, con il quale avrei dovuto collaborare nella tournée di “Radio D’Italia 60”; dal 2015 invece ho avuto modo di apprezzare realmente le sue doti canore,(che vanno molto oltre la melodia del primo pezzo Sanremese) ma non immaginavo minimamente che dietro il cantante di “per tutte le volte che” ci fosse tutto questo.
Molte volte sul palco durante i concerti tra te e Valerio nascono dei siparietti esilaranti , quanto ti diverti a seguirlo nelle sue improvvisazioni?
Eheheh molto!!! Anche se è del tutto imprevedibile… Non so se eri presente al concerto di Verona, nell’anfiteatro romano… Quando su “per tutte le volte ché, (uno dei suoi pezzi più importanti) a inizio della strofa, con l’anfiteatro pieno di fan che aspettavano solo di sentire la sua voce, lui viene da me e mi posiziona il microfono davanti la bocca… Ecco diciamo che il mio “PER” (con cui si apre la strofa) non è stato proprio come il suo.. J

Progetti per il futuro ? La collaborazione con Scanu continuerà anche con il nuovo progetto ?
Spero di si! Anche se qualcuno diceva: “del doman non v’è certezza” e in questo lavoro meno che mai. J In questo momento sto collaborando oltre che con Scanu, con alcuni cantautori emergenti (uno su tutti Eman, nella tournée acustica), con “Tutti pazzi per R.D.S Tour” e col duo di chitarre “Greco Brothers”.

Quali sono a tuo avviso gli aspetti positivi dell’essere musicista?
Tutto ciò che di buono può venir fuori dal fare di una passione la propria professione. Credo che, mediamente, chi fa musica (veramente) lo faccia prima per passione e poi per professione. Credo anche che fare musica non voglia dire necessariamente fare delle grosse tournée o essere famosi… conosco musicisti incredibilmente bravi, che si “accontentano” (per scelta) di suonare 2/3 volte al mese in qualche locale e dedicare il resto del tempo a coltivare questa passione suonando in casa. Per quanto mi riguarda mi piace l’idea del viaggio, di poter suonare in posti diversi, il conoscere gente nuova, il provare a trasmettere qualcosa con quello che fai…anche se non è detto che poi ci riesci !! 🙂
In ambito musicale per poter fare carriera quanto contano le conoscenze ? Il merito e la bravura quanto incidono sul tutto ?
Eeeh… qui si potrebbe fare un discorso che non finisce più J

Questo tipo di dinamiche ci sono e come! Il classico scambio di favori o cose del genere… Ci sono persone che lavorano più per via del fatto di “conoscere qualcuno” nell’ambiente, che per un mero fatto di meritocrazia! Non bisogna però fare di tutta l’erba un fascio: non tutti in questo ambiente sono cosi. L’importante è essere sempre preparati al meglio, cercare di fare quanto più possibile per essere pronti ad affrontare qualsiasi tipo di situazione e cercare di stare bene con la gente che ti sta intorno.
In conclusione , ci sono tanti giovani che hanno la tua stessa passione e che come te vorrebbero trasformarla in un lavoro , in base alle tue esperienze cosa gli consigli ?
Di suonare e di studiare tanto! Di farsi un gruppo e fare tante ore di prova, di suonare quanti più generi possibili e diversi tra loro, di buttarsi a capofitto fin da subito in contesti dove si suona con altri musicisti, di prendere il confronto con gli altri musicisti con SANA, S-A-N-A COMPETIZIONE !!! 

Un grazie speciale a Fabio Greco per questa testimonianza e per la sua disponibilità e gentilezza.