Il Cantante Mascherato smascherato il Pavone e ancora bullismo in prima serata


Quasi al rush finale la prima edizione de Il Cantante Mascherato, la semifinale si aggiudica la serata degli ascolti , ma c’è un calo rispetto alle altre settimane.
La terza puntata è stata incentrata sulle sfide, le sei maschere che erano ancora in gara sono state chiamate a scontri diretti e la giuria ha dovuto decretare i primi tre finalisti, più un quarto che si dovrà guadagnare il passaggio in finale grazie al televoto.
Serata piuttosto sottotono, appesantita ancora di più dalla pantomima innescata sul Leone, un caso creato ad hoc con il solo scopo di attirare l’attenzione , ma che alla luce dei risultati degli ascolti ha sorbito l’effetto contrario dimostrato che il pubblico non ha gradito, altre maschere molto più interessanti catturano l’attenzione dei telespettatori,  gli autori hanno puntato sulla maschera sbagliata o quanto meno dovevano usare per tutti la stessa strategia.
Ad appesantire ancora di più la serata la presenza del giurato Mariotto, completamente fuori contesto, che puntualmente fa irrompere nel suo giudicare la sua propensione al bullismo attaccando etichette a tutti i costi. Pessima la padrona di casa, che ancora una volta sulle esternazioni di Mariotto non abbia preso una posizione, sbagliare è umano ma perseverare nello sbaglio è diabolico, e non si possono portare in prima serata esempi del genere in Tv,  ogni forma di bullismo va fermata sul nascere non incoraggiata ad andare avanti restando muti davanti ai soprusi e non prendendo provvedimenti.
Chi ha dato lezioni di vita è stato il personaggio che si cela dietro la maschera dell’Angelo, che proprio nella scorsa puntata era stata vittima di quel bullismo. Dopo le esternazioni della puntata scorsa “versione gay di Zucchero” da parte di Mariotto nei confronti della performance dell’Angelo, quest’ultimo che per via del format non aveva potuto rispondere in diretta , lo ha fatto attraverso il video di presentazione degli indizi che viene mandato in onda ogni puntata prima dell’esibizione.L’Angelo si è così espresso nei confronti di MariottoL’ho trovata una buona performance, soltanto in un momento c’è stata una nota stonata e non era la mia. Non un giudizio da parte sua sul canto o se abbia regalato un’emozione, mi ha solo appiccicato un’etichetta. Prima di etichettare le persone bisogna ricordarsi che ognuno di noi è anche molto altro e fra noi due, quello che indossa la maschera sei tu” . Se quello della scorsa settimana poteva apparire uno scivolone , Mariotto è recidivo, perchè ha accompagnato la sua scelta di spedire l’Angelo alla prossima puntata con le parole “Voglio la quota gay in finale”. Cosa si aspetta ancora per espellere da tutte le trasmissioni questo individuo? Il bullismo va punito non esaltato.
Tanti i commenti a tal proposito sui social, ma la produzione continua a restare sorda e muta, ma sicuramente una delle cause del calo degli ascolti è dovuta anche a questo.
Tornando alle sfide la prima vede esibirsi Coniglio contro Mastino , la giuria salva Coniglio che passa alla finale , poi è la volta di Angelo contro Mostro a passare é Angelo , e tra Leone e Pavone la scelta ricade sul Leone.
Dei tre in bilico viene eliminato il Pavone essendo il più basso come votazione social , ed è costretto a togliersi la maschera ed è Emanuela Aureli, come avevamo ipotizzato anche noi.
Colpo di scena finale, la designazione del prossimo finalista é rimandato all’inizio della finale , con televoto aperto per tutta la settimana tra Mostro e Mastino, altro scivolone e quasi presa per i fondelli per il pubblico , visto che per tutta la sera si era sottolineato il fatto che si sarebbero dovute smascherare due maschere.
I momenti più belli della serata, la bellissima sfida tra Angelo e Mostro, due esibizioni eccezionali per l’empatia e l’emozione che hanno saputo trasmettere.

Fabri Fibra i suoi testi non sono Rap ,ma il suo è bullismo


Dopo la condanna penale emessa dal tribunale di Milano nei confronti di Fabri Fibra il rapper marchigiano,per diffamazione nei confronti di Valerio Scanu,con il testo di una sua canzone contenuta nell’album Guerra e Pace del 2013,di cui vi abbiamo parlato in questo nostro articolo http://vocedellindipendenza.altervista.org/fabri-fibra-condanna-penale-per-diffamazione-nei-confronti-di-valerio-scanu/ ,ritorniamo sull’argomento,perché questa condanna a nostro parere non dovrebbe essere l’unica imputabile al cantante visto il contenuto di tante sue canzoni.
Schermandosi dietro al fatto che il suo stile musicale sia il Rap,Fabri Fibra nel corso degli anni ha scritto molti testi omofobi e inneggianti alla violenza contro le donne,tanti i personaggi famosi menzionati nei suoi testi e sempre con riferimento ad atti sessuali,anche se il testo più deplorevole di tutti è proprio quello scritto contro Scanu.
Non da meno sono i testi di alcune sue canzoni che contengono espressioni di grandissima violenza contro le donne (per esempio: “ragazze contattatemi scopatemi…
 non conservatevi, datela a tutti anche ai cani, 
se non me la dai io te la strappo come Pacciani”, oppure “giro in casa con in mano questo uncino, ti ci strappo le ovaie e che c…. me le cucino”!).
Il target di ascolto del genere musicale Rap a cui Fabri Fibra dice di appartenere è per la gran parte formato da giovanissimi,anche in età adolescenziale,la fase della crescita più critica e quindi il linguaggio che usa è inappropriato. e deprecabile.
In seguito agli innumerevoli articoli sulla sentenza,il rapper ha rilasciato sulla sua pagina ufficiale una dichiarazione per giustificare il suo operato ecco ciò che scrive a sua “discolpa”:” Oggi mi ritrovo l’iPhone pieno di messaggi. Molti mi chiedono se devo veramente pagare questo risarcimento. Sì, ho gìà pagato tempo fa. È strano che La Repubblica si prenda la briga di pubblicare parti di una sentenza di un anno fa, proprio adesso. La storia di A Me Di Te è tutta strana: la canzone è di tre anni fa, non è mai stata un singolo, non ha mai avuto un video. Non ha mai creato un gran rumore mediatico, fino ad ora che Repubblica l’ha voluta rispolverare. A Me Di Te è nato come un pezzo divertente, scritto in freestyle, è roba che non andrebbe presa sul serio, i nomi nel testo sono deformati, proprio per far ridere e per creare una situazione ironica. Non è la prima volta che mi ritrovo a “giustificare” le mie rime, i miei fan ormai ci sono abituati e si fanno anche due risate a riguardo, perché sanno che questo è rap. Poi c’è chi la può cavalcare a piacimento a seconda di come tira il vento. Nei momenti di calma piatta, tirar fuori una canzone di tre anni fa e alzare un polverone come questo, probabilmente fa comodo a chi ci guadagna. Voglio solo chiarire per l’ennesima volta la mia posizione sull’argomento: non solo non sono omofobo, ma l’orientamento sessuale di chicchessia non modifica minimamente la mia opinione sugli altri. Scrivere di certi argomenti nelle canzoni apre dei dibattiti e può far infuriare la polemica, ne sono completamente consapevole. In un passaggio del testo infatti dico “è solo un gioco, ma in pochi lo capiscono”. Ho sempre criticato i personaggi di un certo tipo che arrivano sotto i riflettori grazie a mille strategie e scorciatoie televisive, nei miei dischi sono libero di poterlo fare, lo faccio nel mio stile e non credo di offendere o danneggiare veramente nessuno.
Pensavo di potermi esprimere come meglio credevo perché sono un artista, ma logicamente se un testo del genere viene letto in un’aula di tribunale davanti a un giudice, il risultato cambia e di molto. In Italia il rap lascia ancora interdetti e pago perciò questi 20.000€ di multa per avere avuto la possibilità di criticare e raccontare con il rap certe immagini e situazioni. All’estero nei testi del rap si tirano in ballo molti personaggi dello spettacolo con immagini altrettanto forti (anche nei video, basti vedere l’ultimo di Kanye West). Con la fama e il successo arriva di tutto, anche il protagonismo che non ti gratifica, anche quello non voluto. Lo dovrebbero capire tutti, e io l’ho capito bene anche a spese mie.
Non conosco Valerio Scanu e non mi interessa conoscerlo, sarà senz’altro una brava persona, ma artisticamente non mi coinvolge, come non mi coinvolgono tutti gli artisti che cantano canzoni scritte da altri e che sono legati a queste dinamiche discografiche e dell’ambiente dello spettacolo, oggi come oggi più che mai ripetitivo. A me di lui né della sua sessualità non importa nulla, ma mi viene spontaneo criticare, con il rap, tutte queste incongruenze che compongono questo tipo di carriera. La mia carriera è differente, io sono qui grazie a me stesso e a quello che ho scritto negli anni, la forza della mia musica sta qui. Ho sempre fatto questo genere musicale, lascio quindi che sia la musica a parlare per me e ad attirare l’attenzione, non sono il tipo che vedrete sopra un’isola dei famosi con addosso un costume ridicolo o ad azzardare imitazioni in tv. Per altri artisti invece un po’ di esposizione, qualunque essa sia, non si rifiuta mai.
In conclusione ci tengo a sottolineare che il mio rispetto va alla comunità LGBT italiana e a tutti coloro che si battono attivamente per i propri diritti contro l’ipocrisia e i finti moralismi, oggi più che mai. A Me Di Te non c’entra niente con le cose serie. Rap è, e rap rimane.”
Peccato che la pezza che ha voluto metterci oltre a risultare ridicola dimostra la grande incoerenza del cantante e forse fatta per far intervenire i suoi fans,perché si sa la violenza viene portata avanti dal branco.
Le dichiarazioni stridono e anche di molto con i fatti,il suo è un tentativo patetico di arrampicarsi sugli specchi,cita programmi(Isola e Imitazioni)che sono entrati nel curriculum di Scanu in periodi recenti e non certo nel 2013,anno in cui è stata incisa la canzone A Me Di Te. Fabri Fibra parla “di criticare con il rap” perché è contro a chi è legato a dinamiche discografiche e canta canzoni scritte da altri,a quanto ci risulta tra Scanu e Fibra quello legato ad una major è proprio Fabri Fibra,mentre Scanu è un indipendente e anche autore dei suoi pezzi,il punto focale sarebbe poi la provenienza di Scanu,legata appunto ad un talent,dove Fibra non ha certo disdegnato di partecipare come ospite,ma tutto questo non ha nulla a che vedere con la canzone incriminata perché di tutto si parla in quel testo,tranne che di questo,quello di Fibra è un attacco alla persona e non di certo all’artista,scritta come afferma lui stesso per far ridere e creare una situazione ironica,già il bullo della situazione che diffama e ingiuria un altro individuo con il mero scopo di deriderlo e metterlo alla gogna,e per non farsi mancare nulla nella sua delirante disamina di giustifica tira in ballo il fatto che la notizia della sentenza sia stata usata per pubblicità,quando lui stesso ha fatto proiettare su un maxi schermo,la sentenza in cui lo condannavano,nei concerti di Roma e Milano.
Da una parte abbiamo il Rap,quello vero che va contro il sistema tradizionale e denuncia i problemi della società, dando voce a rabbie e speranze di una generazione,dall’altra il bullismo cioè un insieme di comportamenti in cui qualcuno ripetutamente fa o dice cose per avere potere su un’altra persona o dominarla.
I testi di Fabri Fibra,usano come solo assonanza con il Rap il ritmo,per il resto usa come nel caso di Valerio Scanu,inserire nomi di personaggi famosi sempre con riferimento a sesso e violenza ,non hanno nulla di denuncia sociale,e la dimostrazione lampante è A Me Di Te,in nessun modo c’è connessione tra denuncia al sistema discografico italiano e il contenuto della canzone.
Valerio rock
In conclusione ci permettiamo di anteporre i due protagonisti della questione,Valerio Scanu artista che quel sistema discografico lo denuncia anche a proprie spese e si è creato un’etichetta indipendente e Fabri Fibra che fa finta di essere il moralista,ma in quel sistema c’è con tutte e due i piedi,e non denuncia un bel niente,il suo non è Rap ,ma bullismo ,beh ci auguriamo che anche altri testi del suddetto finiscano in un’aula di tribunale,perché tutto si può dire tranne che si tratti di Arte.