Valerio Scanu con il Finalmente Piove anche a Natale regala musica e sogni all’Auditorium Parco della Musica

leone
Roma è stata letteralmente stregata per due giorni dalla magia di un incanto, quello che ha saputo portare in scena Valerio Scanu con il suo Finalmente Piove anche a Natale.
17 dicembre, Auditoriun Parco della Musica, 18 dicembre, Centro Commerciale La Noce , San Cesareo, due date che hanno lasciato il segno in chi ha avuto il piacere di assistervi.
Parlare di semplice concerto è riduttivo, anche la parola show non è appropriata, forse il termine esatto per descrivere il Finalmente Piove anche a Natale ancora non esiste, perchè in sè ha racchiuso il concerto, lo show , ma anche il musical, dove Valerio è stato il cantante , l ‘attore, e anche il regista, la sua è stata una vera è propria narrazione scenica, con cui attraverso la parola, il gesto, il canto, la danza, ha portato in scena una combinazione varia di diverse arti performative.
Forse potremmo usare il termine viaggio, anche se essendosi il tutto svolto in un teatro, nello specifico la Sala Petrassi dell’Auditorium Parco della Musica, lo spazio è un po’ limitato, ma proprio come succede quando ci si reca in un bosco e lo spazio non è aperto come nelle praterie , si riesce però a pregustarne ugualmente un mondo di libertà, perché lo scenario che ci si presenta davanti è un percorso pronto ad essere esplorato e scoperto , ed è esattamente quello che è successo su quel palco.
Non c’è stato bisogno di strutture mastodontiche, ma è stato un live che ha saputo portare grande varietà di generi e di atmosfere all’interno della stessa serata (pop, gospel, dance, soul), un continuo mutare degli aspetti che ha avuto come filo conduttore, la voce dirompente di Scanu, un viaggio il cui cammino reale è stato preceduto da quello della fantasia. Ecco il primo resoconto della serata , a cui ne seguirà un altro nel prossimo articolo, questo porta la firma di Simona Gazzano la nostra inviata speciale al concerto :
Non dargli confini…li supererà. Non dargli una meta…la oltrepassera’. Non dargli uno stile…lo stravolgera’.” Non so dove ho letto queste parole, ma so che mi sono tornate ben chiare nella mente sabato sera. Caspita…mi dicevo, basta dare qualche strumento a quella voce ed ecco che diventa la TUA voce, la finestra dalla quale i tuoi pensieri si affacciano sul Mondo. Diventa ossigeno per un ricordo, un ritornello in inglese che storpiavi da bambina, un bacio con sotto quella canzone.
Il piccolo cuoricino luminoso che abbiamo puntato sui vestiti durante il concerto brillava ad intermittenza. Quello vero, di cuore, ancora sta battendo. Cavolo, ma non esiste che lo si chiami solo concerto di Natale. Il FINALMENTE PIOVE ANCHE A NATALE è stato molto, molto di più. C’era il posto, l’Auditorium Parco della Musica, splendida location allestita a festa e ricca di colori, luci, persone, fiamme delle stufe dei locali, pista di ghiaccio per pattinare, voci, tante voci di chi stava lì per festeggiare. E poi…beh…c’è stata la sua di voce. Per due ore e mezza Valerio ha cantato ininterrottamente viaggiando a livelli incredibili. Valerio non canta solamente, Valerio fa spettacolo, Valerio è spettacolo. Lui ha deciso di non fossilizzarsi su un genere, su un argomento, ma di spaziare a 360°. Il suo estro si alimenta di se stesso, predisposto,in senso positivo alla follia, non si limita, ma cerca sempre nuove sfide e le vince a mani basse.
Quello che cerco di dirvi è che davvero, quest’anno, almeno per me, Babbo Natale ha esagerato, e in anticipo pure!

Anche questa volta Valerio aveva promesso uno spettacolo diverso e ricco, ma, al solito, la nostra immaginazione viene superata di molte, molte misure, dalla sua realtà.
Una realtà fatta di musica libera, non manovrata verso le aspettative di una casta dominante. E a noi la sua musica, il suo modo di metterci il cuore, di metterci tutta quella bella anima che si ritrova, piace tanto, ma tanto tanto.
Ha confezionato tanti piccoli pacchettini con dentro una canzone ciascuno. È stato fantastico e sconvolgente sentire e percepire come in quella serata, la sua musica, la sua scelta di portare sul palco le favole più belle del mondo Disney, abbia risvegliato lo stupore nei confronti delle cose, uno stupore incantato come quando si era piccoli.
Voglio fare un passo indietro. Ritrovarsi, tra fans, tra volti familiari ed amici, a condividere una passione, è un elemento non secondario e non da poco. La complicità, le belle cose, i sentimenti puliti e forti Valerio li ha fatti nascere anche intorno alla sua sola musica, al suo essere cantante al suo fare spettacolo. Il micromondo che si è venuto a creare è già di per sé qualcosa di estremamente rassicurante che ti fa sentire parte di un tutto in cui tutti contano. E questo non è affatto scontato. Ora veniamo al dunque. Uno show straordinario, superlativo. Immagini meravigliose, foto, primi piani, giochi di colore che accompagnano lo spettacolo sui led monitor per tutta la sua durata. Geniali e di grande effetto. Poi comincia a “piovere” la sua voce. Calda, tonda, perfetta. Un inizio con I can’t let go interpretata magnificamente. Poi una dopo l’altra le canzoni dell’ultimo lavoro discografico ,cantate con estrema sicurezza, adornate da molte variazioni una meglio dell’altra. Ovviamente il suo pubblico canta con lui, a squarciagola quando ci vuole, sommessamente, dentro di sé quando lo richiede l’intimità del brano. Finalmente piove è un trionfo, Io Vivrò (senza te) mi ha commossa stavolta come mai prima. E non lo dico solo, per la toccante dedica a due persone a lui care andate via, ma anche per quella delicatezza che lui sa mischiare ad una grinta decisa e spiazzante in questo brano, che io trovo essere stato valorizzato e rafforzato notevolmente dal suo tocco.
Delicata e forte al contempo anche la stupenda Parole di Cristallo, non poteva mancare, ho pensato. Immancabili i medley di alcuni successi rivisitati in atmosfere parigine. E poi va in scena la magia più totale. Ora vorrei spiegarvi cosa siano per me i cartoni animati Disney. Ma non riesco proprio. È troppo. Vi dico solo che sanno di casa, di nonni, di attese febbrili di Natali fantastici…di biscottini e latte, di lucine, di abeti, di code al cinema con papà che mi accompagnava rassegnato.
hercules
 Ecco. Tutto questo Valerio me lo ha portato sul palco sabato. Con la sua voce che, scusate se è poco, è la mia favola da adulta. Colpo al cuore. I gospel scatenati della colonna sonora di Hercules, la simpatia irriverente degli oggetti parlanti de La Bella e la Bestia, l’assoluta dolcezza del ballo finale tra Serena Rossi, nelle vesti di Belle, e quello che, ormai principe, Valerio, ci ha commossi e letteralmente incantati.
Evidente e tenerissima la complicità tra loro, specie nell’abbraccio finale, fuori da ogni copione. Rara ma possibile, ci dicono, l’amicizia in un ambiente spesso ostile alla lealtà e alla riconoscenza verso gli altri.
Favolosa anche Silvia Mezzanotte, dapprima nei panni di Megara, sempre dal cartone Hercules, per poi sublimare la sua partecipazione con un duetto intensissimo con Valerio, sulle note di The Prayer. Le voci fuse alla perfezione, due voci assolute. Grande presenza Silvia Mezzanotte, e persona estremamente spiritosa oltre che professionista di altissimo livello.
Nuove imitazioni per Il momento Tale e Quale. Patty Pravo sempre più perfetta nelle movenze e nella voce,una Spagna assolutamente indistinguibile in alcuni passaggi, e, udite udite, Loredana Bertè in esclusiva,per noi presenti!!! Esilarante sì, tanto era somigliante, ma incredibile la somiglianza nella voce, sporcata ben bene, e nell’attitudine sbragata.
Il momento Natale. Che dire? Il mini coro gospel diretto dalla stupenda Daniela “Dada”Loi, applaudita con tanto tanto affetto per tutto quello che da qualche tempo rappresenta per Valerio e quindi per noi, è stato eccezionale. Potente, ricco di sfumature, cinque elementi davvero favolosi che hanno contestualizzato alla grande i brani dedicati al Natale, tra battiti di mani collettivi e armonizzazione vocali ineccepibili.
Ma non vi ho detto del corpo di ballo? Eh si…pure il corpo di ballo a sto giro, signori miei! Vitali, travolgenti, energici i ballerini scelti per questo concerto, una novità assoluta, che ha dimostrato in pieno i passi da gigante di Valerio nel creare intorno a lui uno spettacolo parallelo stupefacente. L’apoteosi su I Will Follow Him, tratto dal musical Sister Act. Una vera botta di vita.
Quando pensi che sia finita…cala la mirror ball e via di atmosfera disco anni ’80 che pure gli estintori ballavano.
Tante,tante standing ovation per Valerio. Ma l’ultima porta con sé tanti nodi in gola e lacrime all’orlo degli occhi. Non è normale intonare il Nessun Dorma dopo due ore e mezzo di musica e canto. Ed è sempre meglio quel Vincero’. È sempre più sicuro e appagante. È sempre più Valerio e sempre meno Tale e Quale,in tutta la complessità di una voce senza limiti.
Beh…direi che giusto due cosette le ho buttate giù. Questo giovane,grande artista, merita tutto quello che il suo pubblico gli riserva ad ogni evento : un tripudio di ammirazione,ma soprattutto di affetto per il Valerio persona.
E che volete che vi dica ancora?
In fondo,le persone sono come la musica: alcune sono solo rumore, altre…sono PURA POESIA.”

Articolo Francy73, Simona Gazzano

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